Come ottenere emulsioni fluide stabili senza l’utilizzo di tensioattivi emulsionanti?
La formulazione di emulsioni stabili e sensorialmente gradevoli è una sfida che è diventata ancora più impegnativa negli ultimi anni in cui la richiesta del mercato cosmetico si sta spostando verso formulazioni semplici in grado di garantire maggiore sicurezza e sostenibilità ambientale attraverso l’uso di ingredienti di origine naturale e biodegradabili.
In questo scenario un particolare tipo di emulsioni sta suscitando l’interesse dei formulatori: le cosiddette emulsioni Pickering, già note fin dai primi del Novecento, ma ancora poco diffuse. Si tratta di emulsioni prive di tensioattivi stabilizzate da polveri che si posizionano all’interfaccia olio-acqua, creando un vero e proprio guscio fisico attorno alle goccioline di fase dispersa che previene fenomeni di instabilità irreversibili come la coalescenza e la separazione di fase.
Tuttavia, l’utilizzo di polveri in alta concentrazione può avere un impatto drastico sugli aspetti di gradevolezza del prodotto cosmetico in fase di applicazione, pregiudicandone l’accettabilità da parte del consumatore.
Nel nostro studio “Stability and Application Properties of Surfactant-Free Cosmetic Emulsions: An Instrumental Approach to Evaluate Their Potential” pubblicato sulla rivista Coismetics MDPi, abbiamo formulato e caratterizzato, in collaborazione con Unifarco spa, un sistema emulsionato fluido di tipo olio-in-acqua stabilizzato dalla combinazione di polveri organiche e inorganiche. L’utilizzo di tecniche strumentali, come la reologia e l’analisi di texture, ci ha permesso di identificare i rapporti più adatti tra tutti i componenti della formula per ottenere sistemi stabili, sensorialmente gradevoli e molto versatili. Il sistema ottenuto, infatti si è rivelato adatto all’utilizzo in diverse applicazioni cosmetiche, dai prodotti per il trucco alle creme solari.
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